Il Principe abusivo: recensione film
7 Marzo 2014
Il Principe abusivo: recensione film
TRAMA
Il principe abusivo è un film di Alessandro Siani, che oltre a proporsi come regista e sceneggiatore è il protagonista della storia insieme alla principessa Letizia, la quale, visto che i media in generale sembrano ignorarla, ha bisogno di crearsi notizie e fare gossip.
Per questo il ciambellano insieme al re cercano di attuare un piano affinchè l’attenzione dei rotocalchi e del popolo possa riversarsi su di lei.
Arriva il piano: la bellissima principessa deve fingersi di essere innamorata di un popolano, povero, non intelligente, disoccupato, scroccone: Antonio De Biase (Siani).
Da qui inizia a frequentarlo, ad andare a cena, ad invitarlo nel suo palazzo con amici e cugina al seguito, ma lui crea sempre situazioni imbarazzanti che la principessa deve sorbire, visto gli esiti positivi della notizia scandalosa nel gossip.
Antonio è davvero convinto di aver fatto innamorare Letizia, ma involontariamente ascolta una sua conversazione è capisce da cosa è provocato il suo reale interesse.
Quindi inizialmente va in depressione, ma con l’aiuto del ciambellano (Cristian de Sica), inizia ad imparare ad essere un gentiluomo colto e gentile, in quanto ora la vuole conquistare.
PENSIERI
Sono rimasta un poco delusa dal film, si tratta della solita commedia italiana che unisce umor a sentimenti, gradevole da vedere ma non certamente fantastica.
E’ brillante Siani nella sua parte, ma lei invece la vedo come un manichino, scialba, poche espressioni, forse era questo l’intento: una principessa vuota che vuole crescere.
In effetti la trama non è una grossa idea, ma è solo uno spunto per creare comicità.
Non è la storia che porta avanti il film, ma sono i personaggi nelle loro gaff e situazioni.
Certo come regista è riuscito ad unire un filo sentimentale alla commedia senza mai andare nel volgare e devo dire che il suo prossimo sarà sicuramente migliore, anche se il Principe abusivo ha avuto un enorme successo.
Nel suo debutto secondo me è riuscito a dimostrare la sua vena artistica e credo proprio che farà sempre passi avanti.
Il senso della trama è normale ed attuale: due mondi, ricchi e poveri, diversi non solo per la ricchezza, ma anche nel modo di parlare, di approcciarsi, di capirsi, immaginate che il Ciambellano per interpretare le parole di Antonio deve assumere un traduttore, affinchè gli possa spiegare cosa vogliano dire le varie espressioni.
Non è un film che rivedrei per la seconda volta, il Dvd è ora lì per i miei nipoti.
E’ piacevole da guardare ,ma non lascia sensazioni precise.
Siani l’ho molto apprezzato in “benvenuti al sud” e al nord… questo film non l’ho visto e non credo che lo vedrò grazie per l’informazione 🙂 ciao