THE BRAVE-RIBELLE
“Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla terra, che essa fa parte di noi e noi di essa. Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto così che ne incrocia molti altri. E’ la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare. Alcuni di noi non lo trovano mai, ma ci sono quelli che vi sono guidati”.
Con queste parole inizia il film, una miscela di commedia, avventura, animazione e anche tanta azione, dette dalla bocca della principessa Merida, la protagonista di cui viene raccontata la storia ambientata in Scozia.
Tutto inizia quando è ancora piccola e vive in un villaggio nella foresta, insieme ai propri genitori. Al suo compleanno riceve in regalo dal padre un mini arco. Quello stesso giorno vede i fuochi fatui, creature del bosco la cui leggenda racconta che mostrano la strada del destino.
Vengono attaccati dall’orso Mordu e durante la battaglia il padre Ferus perde una gamba. Passano gli anni e lui diventa re degli altri tre clan: una leggenda racconta che nel passato un re divise ai quattro figli le sue terre, quindi divennero quattro regni, ma a causa di una spaccatura nella famiglia, i clan si divisero e continuarono a vivere incattiviti fra di loro.
Nel frattempo Merida è diventata una giovine bellissima, arciera bravissima, molto ribelle soprattutto alle convenzioni e insegnamenti femminili e da principessa che le imponeva la madre. Quando poteva scappava al galoppo del suo cavallo contro il vento, i suoi capelli bellissimi rossi volteggiavano intorno al viso fiero e combattivo , allenandosi durante un percorso creato per scoccare frecce.
Solo il padre era più gentile e comprensivo e insieme ai suoi tre fratelli pestiferi gemelli, sono le figure più comiche del film, soprattutto i bimbi dispettosi, golosi e ladri di dolci.
Un bel giorno durante una cena in famiglia, Merida riceve una notizia : i tre capi dei clan che suo padre governa presenteranno ciascuno il loro primogenito come pretendente alla sua mano. Essi dovranno partecipare a dei giochi ed il vincitore potrà fidanzarsi con lei.
Naturalmente potete immaginare che la ragazza è contraria, non si sente pronta, pensa che ogni cosa ha il suo momento, non capendo che quella era solo un’occasione politica di unione dei clan.
Arriva il giorno della sfida e sentendo le parole “ogni primogenito di clan deve affrontare un gioco”, lei ha una stupenda idea: essendo primogenita ordina la sfida dell’arco e si mette in gioco per la propria libertà. Questo scatena un profondo litigio con la madre, durante il quale “squarcia” con la spada un arazzo in cui è rappresentata la famiglia, creando un taglio netto all’immagine tra loro due e fugge via!
Merida scappa nella foresta, dove vede apparire nuovamente i fuochi fatui,che le indicano una strada, appunto il suo destino. Seguendola arriva nella casa di una megera alla quale chiede un incantesimo: far eliminare l’idea in testa alla propria madre di farla sposare e quindi di cambiare il proprio destino. La strega con un rito magico le crea un dolce che lei dovrà farle mangiare. Ma quandola donna lo assaggia si trasforma in un orsa, di conseguenza il dolce viene abbandonato sul tavolo e mangiato da fratellini anch’essi trasformati in orsetti.
Con manovre comiche e spettacolari riesce ad uscire dal castello l’orsa, entrambe dirette alla strega, che ormai arricchitasi era scomparsa ma aveva lasciato un messaggio per Mirida, : ha solo due giorni per far tornare Elinor alla sua forma umana, altrimenti l’incantesimo diverrà permanente. Suggerisce anche il modo di spezzarlo : ricucire lo strappo che l’orgoglio ha causato.
Da qui inizia una lotta di sopravvivenza nel bosco fra madre e figlia, cercando di trovare mentalmente una soluzione: Mirida che insegna alla madre a procacciare il cibo pescando, a riscaldarsi, convivere nella notte in un rifugio creato all’ultimo momento. Si divertono la due donne sembrano riavvicinarsi attraverso il dolore, la paura, anche se più passa il tempo, più la donna inizia a comportarsi come un orso vero.
La ragazza comprende che il modo per spezzare l’incantesimo è di reintrodursi nel castello, prendere l’arazzo squarciato e ricucirlo…….. non posso dirvi il resto :meraviglioso-
MIA OPINIONE
Un film bellissimo che mi ha commosso ed emozionata. Mirida fanciulla fiera, indomabile, carattere fuoco e fiamme come i suoi lunghi riccioli, naturalmente è la protagonista del film, la storia gira intorno a lei in modo spettacolare.
Vuole decidere da sola il proprio destino come è giusto fare, ma ad un certo punto mette in primo piano i suoi desideri egoistici, rischiando di perdere la madre per sempre. Diventa consapevole, matura, pronta a sacrificarsi per un amore materno che esce solo durante la paura e il pericolo, che unisce immancabilmente le due figure molto di più confronto a prima.
Questo amore viene anche trasmesso ai clan, che commossi da tutti riescono a diventare uniti.
Le mie aspettative nei confronti di questo film, sono state ampiamente superate.
Si è sempre detto che il dolore e la paura aggrega gli uomini in genere, perchè in quel momento si comprende la stabilità e le cose piccole ma preziose.
La debolezza attira e unisce, paura e bisogno comuni possono rendere fratelli. Chi soffre riesce a capire chi prova sofferenza e per questo si apre empatica al dolore degli altri. Sofferenza: dolore e dono allo stesso tempo Condividerla ad esempio può aiutare ad avvicinare due persone che erano lontane, così come dividerne due che erano vicine
La Pixer è stata bravissima e anche molto attuale nel rappresentare sentimenti e anche una lezione di vita molto importanti.
Nella protagonista femminile può immedesimarsi chiunque soprattutto le ragazze che hanno un rapporto combattivo e irrequieto con i genitori, ma dimostra anche che i genitori, grazie ad alcuni episodi, possano prendere consapevolezza dei propri errori e su ciò che può essere buono per la propria figlia: non una sistemazione materiale del futuro, ma la felicità nel proprio percorso di vita.
Non è un fantasy, Il film di Mark Andrews e Brenda Chapman condivide decisamente alcune atmosfere e suggestioni.
Lei è una ragazza forte non la solita principessa che sogna il classico principe azzurro, ma il suo desiderio più grande è quello di decidere da sola il proprio destino.
Tutto accompagnato dalla musica bellissime: Touch the sky (in italiano Il cielo toccherò, interpretata dalla rossa Noemi) e quella dei titoli di coda Learn me right(cantata da Birdy).
Paesaggi e personaggi incantevoli, creati con cura nei dettagli.
Le scenografie i panorami richiamano molto il medioevo. La prima parte del film diverte, la seconda emoziona e commuove, un alternarsi di emozioni che possono solo fare bene al cuore, ci sono anche alcuni tocchi diciamo horror.
La trama è molto innovativa, fantasy sulla cornice di magia, orsi, ma attuale e universale nel messaggio morale.
E’ inoltre circondata dalle leggende affascinanti celtiche, non è scontata, ma spiazza, tranne il finale che deve essere per forza a lieto fine.
Tecnicamente la pellicola dimostra modernità e tecnologia nei particolare dei personaggi e dell’ambiente, immaginate che è stata creata anche la versione 2 e 3 Secondo me è stato creato per ragazzi e adulti, i più piccoli non riuscirebbero a cogliere nello specifico il messaggio reale, si fermerebbero nella paura di perdere la madre, la trasformazione comica in orsi, ma non capirebbero cause e conseguenze.
Vanta le voci dei simpatici Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Shel Shapiro ed Anna Mazzamauro.
“Alcuni dicono che al destino non si comanda, che il destino non è una cosa nostra, ma io so che è così: il nostro destino vive in noi, bisogna soltanto avere il coraggio di vederlo”