Acab All Cops Are Bastards

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Acab All Cops Are Bastards

Purtroppo la violenza negli stadi è dilagata tantissimo, portando a prendere delle serie precauzioni in tal senso, naturalmente dopo i fatti.
Ragazzi ammazzati,  siamo testimoni continuamente anche di episodi di razzismo, lancio di oggetti ( come motorini) sugli spalti. Lo stadio dovrebbe essere un luogo per comunicare per avvicinarsi, confrontarsi, basterebbe che le partite fossero tutte in gemellaggio, per comprendere l’emozione che puoi ricevere: battere le mani se l’avversario fa un goal, dare conforto agli altri….ma purtroppo la realtà è altro.
Ultimamente leggiamo troppo spesso anche notizie su scontri tra poliziotti, ultrà e huligan.
Gli episodi di Verona e Milano sono solo gli ultimi di una lunga serie.
Ormai sembra essere una consuetudine insultare, calcio e violenza viaggiano paralleli.
Nonostante tutte le leggi che dovrebbero contrastare , ancora oggi assistiamo a vicende barbare.
Una volta c’erano gli hooligans, diventati tristemente celebri in Inghilterra negli anni ‘80 per i continui episodi di violenza che accompagnavano le partite di calci.
E’ molto difficile elencarvi e selezionare i casi, ma ricordo benissimo quello che successe il 2 febbraio 2007 resta forse uno degli episodi più indecenti della recente storia di questo paese. La partita in quell’occasione era Catania-Palermo, il derby di Sicilia: accadde una vera e propria guerriglia. Elencarvi i morti sarebbe altrettanto brutale. La morale è che non basta una legge per fermare la violenza che inonda nelle menti cattive.

 A.C.A.B. IL FILM

Il tutto nasce dal romanzo di Carlo Bonini, in cui il giornalista racconta la sua esperienza passata con i celerini, ed entra nei dettagli dei loro racconti.
Con questo film si ripercorrono alcuni episodi di violenza accaduti nello stadio in italia negli ultimi anni, mostrando le forze dell’ordine in mezzo a due tifoserie pronte a massacrarsi per la fede calcistica.
Il mio titolo “l’altra faccia della medaglia” ha un significato specifico: di solito i tifosi hanno sempre un atteggiamento tipico nei confronti della polizia, cantano contro di loro,umiliano, in effetti questo film racconta le macabre vicende dal punto di vista delle forze dell’ordine, mette in evidenza anche la loro paura negli scontri e inoltre anche la cattiveria, in certi sensi, che hanno contro dei sportivi, organizzando, fra loro, spedizioni private abusando del potere, ma in borghese. Sono rimasta sconvolta dalle situazioni evidenziate , ma si è mostrato anche la fragilità emotiva dei poliziotti negli scontri.
All cops are bastards: è questo il significato di A.C.A.B., un acronimo nato negli anni 70’ .
Cobra, Negro e Mazinga sono tre “celerini bastardi”, che intendono e vogliono far rispettare ad ogni costo la loro legge e ideologia, a volte appunto organizzando delle squadre senza divisa, per punire i tifosi.
Si associa Adriano (Domenico Diele), giovane recluta appena aggregato al loro reparto, un ragazzo di strada che in passato era stato ultrà ma che entra nelle forze dell’ordine e invece di trovare legalità, vede violenza….vedremo nella trama il suo coraggio e forza di volontà contro i soprusi di potere. Giovane recluta affascinata da un gruppo di anziani e dalla loro morale assoluta e ambigua allo stesso tempo.
Una storia di uomini, un racconto di amicizia, fratellanza, di ricerca di sicurezza e ordine.La recluta arriverà a staccarsi dal gruppo; la sua vita va in parallello con il figlio di uno dei celerini di ideologia fascista, componente tifoso e di un gruppo che ha ucciso alcuni uomini di colore e poliziotto. Si scontrerà con il padre, durante un raid notturno eseguito in veste ufficiose dai celerini e rischierà di essere ammazzato. Il ragazzo è alimentato da un odio profondo nei confronti del padre.
I tre vanno anche fieri nel contrastare la violenza ripagandola con la stessa moneta, cioè agendo con metodi spicci e duri e, soprattutto, con l’uso forza.
Con le loro storie si rivivono fatti importanti della cronaca italiana negli anni 2000 dal G8 di Genova fino alla morte di Gabriele Sandri.
Cobra (Piefrancesco Favino), Negro (Filippo Nigro) e Mazinga (Marco Giallini)  si sentono celerini e non poliziotti….

Sono odiati e hanno imparato a odiare, i poliziotti del Reparto Mobile assorbono dosi di rabbia e producono violenza legalizzata contro quella cieca dei tifosi .
Non è un film, ma un racconto sociale crudo e violento, ben interpretato dal nostro eccellente cast italiano.Non posso considerarlo sinonimo di eccessiva violenza, perchè purtroppo è realtà! E tutti, celerini e gente di strada, avevano solo una cosa in comune: quel sentimento irrefrenabile di rancore, di odio, di intolleranza .
Il filo fra legalità e illegalità è molto sottile, facilmente superabile anche dalle istituzioni. Ma è molto duro e cattivo, evidenzia razzismo, fascismo e violenza: vengono uccisi sia tifosi che poliziotti, solo per una partita di pallone! Che degenerazione.
La sceneggiatura è di ottima qualità, le immagine sono vivide, sembra di assistere ad un documentario.
Dimostra la disgregazione sociale dei nostri tempi e l’elemento ideologia che permette di uccidere! Il regista ha saputo utilizzare una chiave politica per risaltare disagi .
Non ha voluto mettere in cattiva luce gli agenti, ma ha evidenziato che anche loro sono esseri comuni e umani e hanno odio e leggi proprie come i tifosi violenti. Un vero parallelismo rappresentato in modo eccellente
Mi ha fatto male vederlo, ma sinceramente davanti alla cruda realtà non bisogna chiudere gli occhi!


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